Domande Frequenti

Che cos’è il Fondo di garanzia dei depositi (FGD)?


Il Fondo di Garanzia dei Depositi del Credito Cooperativo (di seguito FGD o anche Fondo) è un consorzio di diritto privato riconosciuto dalla legge. Opera come sistema di tutela dei risparmiatori in caso di crisi di una Banca partecipata, nel rispetto del D.Lgs. n. 30 del 15 febbraio 2016 (con cui è stata recepita nell’ordinamento italiano la Direttiva 2014/49/UE, detta anche “DGSD”, che ha introdotto uno schema europeo armonizzato di garanzia bancaria) è stata recepita nella nostra legislazione.

Quando interviene la FGD?


In caso di cessazione dell’attività (formalmente denominata “Liquidazione Amministrativa” o, in breve, LCA) di una Banca di Credito Cooperativo/Rural (BCC/CR), il Fondo interviene per ripagare i depositanti della banca secondo alcune regole fondamentali, di seguito riassunte.

Quali depositi possono essere rimborsati e per quale importo?


Gli strumenti di deposito rimborsabili sono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i seguenti:

  • conti correnti;
  • conti deposito;
  • depositi di risparmio;
  • certificati di deposito (purché non rappresentati da titoli emessi in serie);
  • assegni circolari.

L’importo massimo rimborsabile è solitamente di 100.000 euro per ciascun depositante, salvo alcuni casi specifici, di cui parleremo più avanti, in cui il rimborso può essere anche superiore.

A titolo di esempio, se un depositante ha un budget di 65.000 euro e la sua banca è soggetta a LCA, FGD rimborserà l’intero importo. Se, invece, la disponibilità complessiva fosse pari a 123.000 euro, il FGD rimborserebbe 100.000 euro. Questo perché l’importo delle disponibilità del depositante è superiore al limite massimo rimborsabile (come detto, pari a 100.000 euro).

Il rimborso a ciascun depositante protetto viene effettuato da FGD in valuta euro. Se il conto è denominato in una valuta diversa dall’euro, il tasso di cambio utilizzato per la conversione è quello della data in cui si producono gli effetti della disposizione LCA.

Come funziona il rimborso e quanto tempo ci vuole?


Il rimborso a ciascun depositante viene effettuato da FGD a partire dal settimo giorno lavorativo successivo alla data in cui si producono gli effetti della LCA della banca. Per ottenere il rimborso il depositante non deve presentare alcuna pretesa al FGD. Il depositante potrà poi recarsi direttamente presso una qualsiasi delle filiali indicate da FGD, con comunicazione effettuata sia attraverso i propri siti internet che quelli della banca in LCA, oltre che sui principali quotidiani nazionali e locali. La FGD, infatti, individuerà per ciascun cliente della banca inadempiente l’importo complessivo da rimborsare, sull’insieme dei rapporti intrattenuti con la banca liquidata e metterà a disposizione le somme a favore dei singoli depositanti aventi diritto. Recandosi presso uno qualsiasi degli sportelli bancari indicati dalla FGD, il depositante potrà esigere il pagamento delle somme a lui dovute: a) in contanti (entro il limite di 5.000 euro); b) mediante l’emissione di un assegno circolare rilasciato al depositario; c) tramite bonifico bancario su conto corrente presso altra banca.

Il diritto al rimborso per il depositante protetto scade 5 anni dopo la data in cui si producono gli effetti della LCA della banca.

Il rimborso a ciascun depositante protetto è gestito dalla FGD in euro. Se il conto è denominato in una valuta diversa dall’euro, il tasso di cambio utilizzato per la conversione è quello della data in cui si producono gli effetti della disposizione LCA.

Quali strumenti e soggetti sono esclusi dal rimborso?


Escluso dal rimborso:

  • depositi effettuati in nome e per conto di banche, imprese di investimento, imprese di assicurazione e riassicurazione, fondi comuni di investimento (OICR), fondi pensione ed enti pubblici;
  • depositi effettuati in nome e per conto di banche, imprese di investimento, imprese
  • depositi risultanti da operazioni connesse a sentenza definitiva per i reati previsti dagli artt. 648-bis (Riciclaggio) e 648-ter (Impiego di denaro, beni o utilità o lesioni illecite) del Codice Penale;
  • depositi i cui titolari non sono identificati ai sensi della normativa antiriciclaggio e di prevenzione antiterrorismo al momento in cui vengono avviati i procedimenti LCA che interessano la banca;
  • azioni (ovvero partecipazioni o quote);
  • obbligazioni subordinate;
  • obbligazioni ordinarie (si ricorda che i clienti di ciascuna BCC aderente volontariamente al Fondo di Garanzia delle Obbligazioni, o anche brevemente FGO, possono verificare sul sito di quest’ultimo le forme e le modalità di tutela degli assicurati);
  • i Covered Bond, già protetti da specifiche garanzie;
  • crediti derivanti da accettazioni, pagherò cambiari, cambi e operazioni su titoli (si tenga presente, però, che nel caso specifico dei “pronti contro termine”, il cliente è comunque garantito dal controvalore del titolo sottostante l’operazione, che corrisponde all’incasso dalla possibile vendita del titolo sul mercato).

In quali casi il rimborso può superare i 100.000 €?


Il limite di € 100.000 non si applica nei 9 mesi successivi al loro accredito o al momento della loro messa a disposizione -ai depositi di persone fisiche con importi dovuti da:

  • operazioni relative al trasferimento di proprietà;
  • divorzio, pensionamento, cessazione del rapporto di lavoro, invalidità o morte;
  • la corresponsione di prestazioni assicurative, risarcimenti o indennizzi in relazione a danni per fatti considerati dalla legge delitti contro la persona o per ingiusta detenzione.

In queste particolari fattispecie si individuano i cosiddetti “saldi temporanei ad alto termine”, vale a dire gli importi dovuti per operazioni effettuate da persone fisiche dotate di protezione specifica superiori a € 100.000 per un periodo di 9 mesi dal loro accredito o disponibilità, sopra richiamate. Si tratta, in pratica, di eventi particolari nella vita o nel lavoro di un depositante. Ciò significa che un importo rilevante (anche superiore a 100.000 euro) che, ad esempio, transita su un conto corrente, come la vendita di un immobile o l’accredito di fine servizio per la cessazione del rapporto di lavoro, è protetto durante i 9 mesi successivi al suo accredito presso la banca.

In tali casi, il rimborso da parte di FGD, anche superiore a 100.000 euro, è differito nel tempo e viene effettuato – questa volta su richiesta del cliente e subordinatamente alle prescrizioni di FGD – entro 6 mesi dalla data in cui si producono gli effetti dell’LCA della banca .

Ci sono altri casi in cui i tempi di rimborso si estendono oltre i 7 giorni lavorativi?


Qualora il depositante protetto sia sottoposto a procedimento penale, o a misure di prevenzione, o a sequestri relativi al riciclaggio di proventi di attività illecita, FGD può sospendere la restituzione al depositante (fino alla trasposizione legale della sentenza di assoluzione).

La FGD può inoltre ritardare il rimborso ai depositanti che ne hanno diritto nei seguenti casi:

vi è incertezza sul diritto del depositario a ricevere il rimborso oppure il deposito è oggetto di una controversia giudiziale o stragiudiziale la cui definizione incide su tale diritto o sull’importo del rimborso (ad esempio, nel caso di un prestito concesso al depositario per di cui la banca può legittimamente richiedere la restituzione immediata);

il deposito è soggetto a misure restrittive (imposte da uno Stato o da un’organizzazione internazionale);

non è stata effettuata alcuna operazione sul deposito nei 24 mesi precedenti la data in cui si producono gli effetti LCA della banca (cd “conto dormiente”).

In particolare, per quanto riguarda i “conti dormienti”, FGD può rimborsare il depositario entro sei mesi dalla data in cui si producono gli effetti della LCA della banca. La FGD non è tenuta ad effettuare alcun rimborso al titolare del conto dormiente qualora il valore del deposito in questione sia inferiore ai costi amministrativi che la FGD stessa dovrebbe sostenere per restituirlo. Tuttavia, l’importo al di sotto del quale il “conto dormiente” non viene rimborsato è fissato in € 100. Tuttavia, se il titolare del conto “dormiente” ha altro importo rimborsabile presso la banca LCA, l’importo del comunque cumulato per il calcolo del totale limite.

Come viene calcolato il limite complessivo di 100.000 euro per depositante?


Il limite di 100.000 euro è calcolato per ciascun depositante, per singola banca. Nel caso in cui un depositante detenga due o più forme di deposito rimborsabili presso la banca soggetta a LCA, tutti i depositi in questione vengono sommati per determinare il livello di protezione applicato al singolo depositante.

Esempio: Se un depositante detiene presso la stessa banca un conto deposito di 90.000 euro e un conto corrente di 20.000 euro, gli verranno rimborsati solo 100.000 euro.

In caso di valute congiunte, ciascun depositante comproprietario applica il limite di cauzione di € 100.000, ripartendo (ai fini del calcolo del limite) l’importo del deposito sulla base delle quote di competenza di ciascuno di essi, sommate, per ciascuno dei titolari, eventuali altri depositi individuali dallo stesso detenuti presso la stessa banca; di seguito sono riportati alcuni esempi:

Esempio 1 – Conto di due persone, con un saldo di 100.000 euro, in caso di liquidazione bancaria, a ciascun comproprietario verranno rimborsati 50.000 euro.

Esempio 2 – Conto di due persone, con un saldo di 300.000 euro, in caso di liquidazione bancaria, a ciascun comproprietario verranno rimborsati 100.000 euro.

Esempio 3 – Il cliente A ha 2 conti presso una banca, un conto personale con un saldo di 80.000 euro e un conto cointestato con il coniuge (cliente B) con un saldo di 120.000 euro. Il cliente A riceverà un credito di 140.000 euro (80.000 + 60.000), mentre il cliente B avrà un credito di 60.000 euro. In caso di fallimento della Banca, al cliente A verranno rimborsati 100.000 euro e al cliente B 60.000 euro.

Ai fini del calcolo della soglia di protezione di € 100.000 da applicare a ciascun depositante protetto:

i depositi detenuti da due o più entità in quanto partecipanti ad un’entità priva di personalità giuridica sono trattati come se fossero detenuti da un unico depositante;

si tiene conto del regolamento degli eventuali debiti del depositante nei confronti della banca soggetta a LCA (qualora tali debiti siano dovuti, per legge o per convenzione contrattuale, alla data in cui si producono gli effetti del relativo provvedimento liquidatorio).

Nel caso in cui un depositante sia anche titolare della stessa banca per i beni della propria impresa, questi si cumulano ai fini del calcolo del limite massimo di protezione di € 100.000.

Gli assegni circolari sono rimborsabili, indipendentemente da chi sia il portatore, che dovrà rivolgersi al liquidatore e ottenere così un rimborso da FGD fino a 100.000 euro.

Quali informazioni ha diritto a ricevere il depositante?


La banca fornisce gratuitamente a tutti i clienti un documento contenente le informazioni generali necessarie per identificare il relativo sistema di sicurezza e le informazioni di esclusione sulla sua protezione.

Il depositante ha diritto di ricevere il “Modulo standard per le informazioni da fornire ai depositanti”, di cui all’Allegato 1 della Direttiva 2014/19/UE, che dovrà essergli consegnato dalla banca, correttamente compilato, in tempo utile prima che il contratto sia concluso o sia vincolato da un’offerta. In questo modulo sono contenute le principali informazioni, utili al depositante, per conoscere i limiti di sicurezza applicati ai depositi, le modalità di rimborso ed i contatti/recapiti per eventuali richieste.

Nella rendicontazione periodica alla clientela sui contratti di deposito (estratto conto/estratto conto periodico) ciascuna banca conferma che il deposito è rimborsabile e, almeno una volta all’anno, fornisce al depositante una versione aggiornata del modulo richiamato.

In caso di fusione della propria banca con un’altra operante sul mercato (o operazioni analoghe), se un depositante detiene uno o più depositi rimborsabili anche presso l’altra banca coinvolta nella fusione, tutti i depositi in questione vengono sommati per determinare il livello di protezione. Pertanto, in caso di fusione tra la banca A e la banca B, se un depositante detiene un conto bancario con un saldo di 70.000 euro presso la banca A e un conto di deposito di 50.000 euro presso la banca B, il depositante avrà un credito di 120.000 euro ; pertanto, per effetto della fusione, il credito del depositante supererebbe il limite massimo di 100.000 euro e, in caso di successiva liquidazione bancaria, il cliente verrebbe rimborsato solo fino a tale importo. In tal caso, ferma restando la possibilità del depositante di conciliare con la banca la destinazione del proprio risparmio secondo le opportunità esistenti e in modo coerente con il proprio profilo di rischio, al depositante è concesso un termine di tre mesi dalla data di efficacia della fusione a ritirare o trasferire la quota parte dei propri depositi divenuti superiori a 100.000 euro per effetto della fusione, ad altro istituto di credito senza incorrere in alcuna penalità e salvo il diritto a tutti gli interessi e benefici maturati.

Per ulteriori informazioni è possibile scaricare i documenti nella sezione “Riferimenti”

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